Si stima che a Roma ci siano oltre 2000 fontane, alcune delle quali risalenti addirittura ai tempi degli Antichi Romani, altre costruite nei secoli successivi. Tra queste, la fontana di Trevi è sicuramente la più famosa, la più fotografata e la più apprezzata dai turisti, che accorrono in massa in piazza di Trevi – in pieno centro storico – per visitare uno dei simboli incontrastati della città.
Si trova proprio davanti alla facciata di palazzo Poli, un edificio storico del cuore di Roma, e fu costruita nel Settecento su progetto dell’architetto Nicola Salvi, dopo un concorso indetto da papa Clemente XII per abbellire la piazza. La sua costruzione durò 30 anni esatti.
Negli ultimi anni la fontana di Trevi è stata ristrutturata più volte, la prima nel 1998 e la seconda nel 2014. Infine, nel 2019 è stato progettato un impianto di illuminazione artistica, con ben 85 proiettori subacquei per mettere in risalto i dettagli del monumento.
La fontana di Trevi è un enorme fontana il cui tema principale è il mare. Può essere vista come un corpo unico formato da una piscina rettangolare dagli angoli arrotondati, e una scogliera rocciosa, su cui sono poste alcune statue. Inoltre, la particolare posizione di palazzo Poli rispetto alla fontana di Trevi fa sì che alcune delle decorazioni della facciata dell’edificio, viste di fronte, sembrano appartenere alla fontana.
Al centro della fontana di Trevi si trova la statua di Oceano, che ne rappresenta il cuore pulsante. Fu realizzata da Pietro Bracci nel 1759, su progetto di Giovanni Battista Maini, e raffigura la divinità greca Oceano, possente e muscoloso, posto su un cocchio a forma di conchiglia trainato da due cavalli alati; quello di sinistra è il cosiddetto “cavallo agitato”, mentre quello di destra è il “cavallo placido”, a rappresentare il mare che talvolta è mosso, talvolta è calmo.
Dietro Oceano, sulla facciata di Palazzo Poli all’interno di due nicchie, ci sono altre due statue. Entrambe opera di Filippo Della Valle, esse sono la Salubrità – alla sinistra – e l’Abbondanza – alla destra, raffigurata con il corno pieno di frutti e monete.
Sulla facciata di Palazzo Poli ci sono due pannelli a bassorilievo, anch’essi parte delle decorazioni del complesso della fontana di Trevi.
Il primo raffigura Marco Vipsanio Agrippa, politico e architetto dell’Antica Roma responsabile del progetto dell’Aqua Virgo, o Acquedotto Vergine, uno degli 11 acquedotti romani. Tuttora funzionante, è proprio da qui che arriva l’acqua che alimenta la fontana di Trevi. Anche il secondo pannello è dedicato all’Aqua Virgo, e raffigura la vergine che mostra ai soldati il luogo in cui si trovano le sorgenti d’acqua.
Sul frontone dell’arco principale che segna l’entrata di palazzo Poli, vi è una grossa iscrizione che recita “Clemens XII pont max Aquam Virginem copia et salubritate commendatum cultu magnifico ornavit Anno Domini MDCCXXXV Pont VI”, ossia “Clemente XII Pontefice Massimo decorò con ornamento magnifico l’Acquedotto Vergine, celebre per abbondanza e salubrità, nell’Anno del Signore 1735, sesto anno del suo pontificato”.
Sopra l’iscizione c’è uno scudo a simboleggiare la città di Roma, mentre ai due lati ci sono due statue come a darle ancor più importanza.
La fontana di Trevi è uno dei simboli più forti di Roma, tanto che alcune delle leggende e degli aneddoti che le gravitano intorno sono entrati a far parte della cultura romana.
E’ questo ad esempio il caso del celebre lancio della monetina: si dice infatti che voltare le spalle alla fontana e lanciare una monetina all’indietro a occhi chiusi sarebbe di buon auspicio per poter tornare presto a visitare la città. Se invece il vostro desiderio è convolare a nozze, la tradizione vuole che dobbiate lanciare altre due monete, in modo di assicurarvi di trovare l’amore per tutta la vita.
Il numero di turisti e visitatori che compie questo gesto è tale che si stima che vengano buttati nella fontana circa 4000 euro al giorno. Nel 2006 il comune di Roma ha deliberato che le monetine recuperate debbano essere raccolte e donate alla Caritas locale.
Sul lato destro della fontana di Trevi c’è una decorazione che rappresenta un grosso vaso, soprannominato “asso di coppe” poichè di aspetto simile alla carta da gioco. La leggenda vuole che l’architetto Nicola Salvi decise di posizionarlo in quella esatta posizione poichè un barbiere, che aveva il negozio proprio di fronte, non potesse vedere i lavori dato che li criticava sempre.
La fontana di Trevi è anche uno dei simboli della dolce vita romana, tanto che la scena del celeberrimo film di Federico Fellini che vede Marcello Mastroianni e Anita Ekberg fare il bagno insieme nella fontana è diventata una delle scene cult del cinema italiano degli anni Sessanta.
Altri autori e registi italiani, specialmente a cavallo degli anni ’60 e ’70, hanno usato la fontana come set di alcune delle scene principali dei loro film, come Mario Monicelli per Risate di gioia, Camillo Mastrocinque per Totòtruffa 62, ed Ettore Scola per C’eravamo tanto amati.
La visita alla fontana di Trevi è totalmente gratuita, ed è normale che lo sia in quanto si tratta di un monumento all’aperto che si trova su una piazza pubblica. Non c’è un biglietto d’ingresso ed è aperta 24 ore su 24. Tuttavia, la sua celebrità è tale che visitarla può rivelarsi più complesso del normale, per via dell’enorme numero di turisti che affollano l’area.
Per questo motivo, se possibile, scegliete di visitarla ad un orario adatto, come ad esempio il mattino presto, oppure a cavallo dell’ora di pranzo e di cena. Tornate poi a visitare il monumento quando fa buio, per godervi al massimo la splendida illuminazione installata pochi anni fa.
Ricordatevi che sarete circondati da tantissime persone, e quindi c’è la possibilità di essere presi di mira da borseggiatori: tenete sotto controllo zaini, borse ed effetti personali. In piazza troverete poi numerosi venditori ambulanti, spesso abusivi, che proveranno a vendervi – con più o meno insistenza – souvenir e gadget di ogni tipo.
Non è consentito fare il bagno alla fontana di Trevi, pertanto, anche se durante l’estate la tentazione è fortissima, dovrete resistere e accontentarvi di fotografarla. Non ci sono eccezioni, e le multe per i trasgressori sono molto salate.
Non tutti sanno che l’area sotto la fontana di Trevi è parte di un meraviglioso sistema di sotterranei opera degli antichi romani, che scorre sotto tutto il rione Trevi. Scendendo nelle viscere è possibile visitare l’area archeologica sotterranea della città dell’acqua, il Vicus Caprarius. Le ricerche archeologiche sono state portate avanti dalla Soprintendenza Archeologica di Roma ed hanno riportato alla luce un incredibile complesso abitativo risalente all’età imperiale.
E’ possibile anche vedere anche la cisterna di raccolta dell’acquedotto Vergine, il cosiddetto castellum aquae, che oltre alla fontana di Trevi alimenta tutt’oggi anche le piscine di una residenza di età tardo imperiale.
La visita ai sotterranei della fontana di Trevi è effettuabile a pagamento. L’ingresso avviene da vicolo del Puttarello 25, e per l’accesso è consigliabile la prenotazione durante i giorni della settimana, per evitare le file alla biglietteria ed avere la certezza di poter entrare all’ora e al giorno desiderati. La prenotazione è invece obbligatoria il sabato e la domenica.
Le visite si tengono dal martedì alla domenica dalle 11 alle 17, ed è possibile effettuarle in autonomia oppure ingaggiando una guida, per un tour privato o di gruppo. Mettete in conto una durata della visita di circa un’ora.
La fontana di Trevi si trova in piazza di Trevi, in pieno centro storico di Roma. Per questo motivo, è altamente probabile che la raggiungiate a piedi, proveniendo dalle altre attrazioni della capitale. Dista infatti 7 minuti a piedi dal Pantheon, 10 minuti a piedi dalla scalinata di Trinità dei Monti in piazza di Spagna, e circa 15 minuti a piedi sia da piazza Navona che dal Foro romano.
Dalla stazione Termini poi, la fontana di Trevi dista 20 minuti di cammino, proseguendo lungo via del Viminale, via delle Quattro Fontane, via Rasella e via in Arcione, passando dietro al palazzo del Quirinale.
Se invece volete utilizzare i mezzi pubblici, la fermata della metropolitana da tenere in considerazione è Barberini, lungo la linea A. Una volta scesi vi troverete in piazza Barberini, e arriverete a destinazione percorrendo via del Tritone e via in Arcione.
Infine, lungo via del Tritone fermano gli autobus numero 62, 63, 83, 85 e 492, che possono essere presi da diverse zone del centro di Roma. Scesi dall’autobus, all’altezza dell’incrocio con via della Panetteria, si arriva alla fontana di Trevi in poco più di 5 minuti a piedi, percorrendo via della Stamperia e passando attraverso piazza Accademia di San Luca.
Le City Card permettono di risparmiare sui mezzi pubblici e/o sugli ingressi delle principali attrazioni turistiche.