A partire dal II secolo, a Roma vennero realizzate diverse aree cimiteriali sotterranee, sia dalla comunità ebraica che da quella cristiana. Sono le catacombe, in sostanza una serie di gallerie scavate nella roccia, poste su più livelli, dedicate alla sepoltura e alle inumazioni.
Ce ne sono davvero tantissime sparse in tutta la città, se ne contano addirittura più di 50, le quali formano una rete di oltre 150 chilometri di gallerie. Molte di esse sono chiuse al pubblico o inaccessibili, altre invece sono visitabili su prenotazione o per motivi di studio. Ce ne sono infine alcune che sono regolarmente visitabili, aperte al pubblico e accedibili tramite biglietto d’ingresso.
Tra queste, che rappresentano ovviametne la categoria d’interesse per i turisti, si segnalano la catacomba di Domitilla, le catacombe di San Callisto, le catacombe di Sebastiano, le catacombe dei santi Marcellino e Pietro, la catacomba di Sant’Agnese, le catacombe di San Pancrazio e le catacombe di Priscilla.
Le catacombe di Roma hanno una struttura tutto sommato simile tra loro: sono gallerie scavate nel tufo ai lati delle quali, nelle pareti, si aprono i loculi per le inumazioni. A volte ci sono anche alcune aree private, i cosiddetti cubicoli, riservati alla sepoltura delle famiglie facoltose. Molto spesso, i cubicoli sono dotati di affreschi e mosaici, per ribadire l’abbienza della famiglia.
Le catacombe ebraiche invece prevedono spesso le tombe a forno, le cosiddete kokhim.
Parallelamente, a Roma si trovano anche diversi ipogei, l’equivalente pagano delle catacombe. Sono generalmente di estensione ridotta, e sono detti “ipogei di diritto privato” poichè vennero solitamente realizzati da cittadini privati e non da istituzioni religiose.
Tra le catacombe di Roma, quelle di San Callisto sono sicuramente le più famose e visitate. Furono infatti il cimitero ufficiale della chiesa di Roma durante il III secolo; qui furono sepolte in tutto oltre 500 mila persone, oltre a decine di martiri e ben 16 papi.
Tra le principali attrattive della catacomba di San Callisto segnaliamo la cripta dei Papi, in cui furono sepolti 9 papi e 8 vescovi del III secolo, la cripta di Santa Cecilia, dove si può ammirare una bellissima statua risalente al 1599, e la regione di Papa Milziade, scavata nella seconda metà del III secolo, con gallerie e cubicoli decorati da simboli cristiani e religiosi.
Custodite dai Salesiani di don Bosco sin dal 1930, le catacombe di San Callisto si trovano in via Appia Antica, tra la chiesa del Quo Vadis e la basilica di San Sebastiano. Si possono raggiungere con la metro A fino alla fermata San Giovanni in Laterano, proseguendo poi con l’autobus 218 in direzione Ardeatina fino alla fermata Fosse Ardeatine. In alternativa, sempre con la metropolitana A, è possibile scendere alla fermata Arco di Travertino e proseguire con l’autobus 660 fino alla fermata Appia Pignatelli/Appia Antica.
Le catacombe di San Callisto sono chiuse il mercoledì; gli altri giorni della settimana sono aperte dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 17.00. La biglietteria chiude 10 minuti prima dell’orario di chiusura. L’ingresso è consentito soltanto in gruppo, di minimo 2 persone, accompagnati da una guida; l’ultima visita guidata del mattino inizia alle ore 12.00, mentre l’ultima del pomeriggio inizia alle 17.00. Le catacombe rimangono chiuse anche per Capodanno, per Natale e per Pasqua.
I biglietti d’ingresso si acquistano direttamente all’ingresso del sito oppure online, molto comodo per evitare la coda alla biglietteria. Sono previste riduzioni per i giovani tra i 7 e i 16 anni, i gruppi di studenti e i sacerdoti, mentre i bambini fino a 6 anni, i disabili e le guide turistiche hanno diritto all’ingresso gratuito.
Le catacombe di Domitilla si trovano sulla via Ardeatina, nel quartiere omonimo situato a sud della città. Per la precisione, esse sono situate all’interno dell’antico praedium Domitillae, e ancora oggi non è chiaro quale sia l’origine del suo nome, in quanto nell’antichità esistevano due figure femminili chiamate Domitilla di importanza tale da “meritarsi” una catacomba.
Peculiarità delle catacombe di Domitilla è il fatto che essa ospiti sepolture sia cristiane che pagane. La dimensione dell’area sono notevoli, e al suo interno sono custoditi anche i resti dei martiri Nereo e Achilleo, che vissero nel V-VI secolo d.C. Oggi, le catacombe di Domitilla sono custodite dai Verbiti, i Missionari del Verbo Divino, congregazione religiosa fondata nel 1875 da padre Arnold Janssen.
Le catacombe di Domitilla sono aperte dal lunedì alla domenica dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 17.00. Il costo del biglietto di ingresso è comprensivo di visita guidata. L’ultima visita guidata inizia 20 minuti prima della chiusura, sia di mattina che di pomeriggio.
Previa prenotazione è possibile anche celebrare l’eucarestia, o organizzare funzioni e liturgie ecumeniche in basilica o nelle cappelle direttamente nella catacomba. In tutto la basilica è in grado di ospitare circa 500 persone.
Lungo la via Appia Antica, nel quartiere Ardeatino, si sviluppano le catacombe di San Sebastiano, uno dei pochi cimiteri cristiani rimasti sempre accessibili, sebbene uno dei quattro piani che formano la struttura sia andato quasi completamente distrutto.
Qui sono sepolti tre martiri della cristianità: San Sebastiano, che dà il nome alla struttura sebbene di lui non si conosca molto, il vescovo della pannonia Quirino ed Eutichio, quest’ultimo quasi completamente sconosciuto.
Gli scavi che hanno portato alla riscoperta delle catacombe di San Sebastiano vennero effettuati tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, poichè in origine la zona era una cava abbandonata. Sopra delle catacombe di San Sebastiano vi è stata costruita una basilica, la basilica di San Sebastiano fuori le mura, che vale la pena visitare per il suo stile barocco e per i suoi interni ricchi di opere d’arte sacra.
Sulla via Casilina, al terzo miglio dell’antica via Labicana, si trovano le catacombe dei Santi Marcellino e Pietro, note anche come catacombe di Sant’Elena o catacombe di San Tiburzio.
Sono risalenti ai primi anni dopo la morte di Cristo, e vi si accede dalla chiesa dei Santi Marcellino e Pietro ad Duas Lauros. Essa, assieme all’antico mausoleo di Elena e al cimitero degli Equites Singulares, forma un unico complesso che si chiama Ad duas lauros, ossia “ai due allori”.
Le catacombe si estendono per ben 18 mila metri quadri ad una profondità di 16 metri, e si stima che accolsero solo nel terzo secolo oltre 15 mila sepolture sotterranee, da aggiungere ad alcune migliaia di sepolture in superficie. L’ultima scoperta presso le catacombe si ebbe soltanto nel 2006, quando vennero riportati alla luce una serie di ambienti mai esplorati in passato, ricchi di affreschi, e anche una fossa comune dove riposano oltre 1200 corpi, presumibilmente deceduti in contemporanea, forse per un’epidemia di peste.
Il restauro definitivo delle catacombe dei santi Marcellino e Pietro si ebbe nel 2014, grazie ad un finanziamento proveniente dall’Azerbaijan; da quell’occasione in poi l’area è regolarmente visitabile. Per accedere al sito è necessario prenotare inviando una mail all’indirizzo santimarcellinoepietro@gmail.com oppure chiamando il numero +39-3396528887.
Ci sono 4 turni di visita: alle 10:00, alle 11:00, alle 15:00 e alle 16:00. Il sito è aperto ogni giorno della settimana eccetto il giovedì; rimane chiuso durante tutto il mese di agosto. Il biglietto di ingresso comprende anche la visita guidata delle catacombe, della durata di circa 35 minuti.
Si arriva alle catacombe dei santi Marcellino e Pietro con il treno ATAC in direzione Centocelle, scendendo alla fermata Berardi. Dalla stazione Termini parte anche il bus 105, da prendere sempre in direzione Centocelle, scendendo alla fermata Berardi. Dalla stazione Tiburtina invece occorre prendere l’autobus numero 409, in direzione Arco di Travertino, scendendo alla fermata Torpignattara. Da qui si raggiungono le catacombe camminando per circa 10 minuti lungo via Casilina.
Al secondo miglio di via Nomentana, nel quartiere Trieste, si trovano le catacombe di Sant’Agnese. Fa parte del complesso monumentale di Sant’Agnese fuori le mura, e prende il nome dall’unica martire sepolta qui sin dal III secolo d.C, a soli 12 anni.
Le catacombe di Sant’Agnese si sviluppano su tre livelli ed è divisa in quattro zone, dette regio. La prima è la più antica e si trova sotto l’attuale via Sant’Agnese, la seconda e la terza si svilupparono attorno al quarto secolo, mentre la quarta fu costruita dopo che l’imperatore Costantino costruì la sua basilica. E’ qui che si trova l’iscrizione più antica della catacomba, risalente al 314 d.C.
Le catacombe di Sant’Agnese sono aperte dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00. Rimangono chiuse il lunedì, il mercoledì pomeriggio, la domenica, Capodanno, Pasqua, Ferragosto, Natale e la mattina dei festivi religiosi.
La prenotazione è consigliata, e il numero massimo di persone ammesse per ciascun turno di visita è 20. Per i gruppi invece la prenotazione è obbligatoria. La visita si svolge in maniera guidata, in italiano e in inglese, ha una durata di 30 minuti ed è condotta dalle guide ufficiali di Sant’Agnese.
Le catacombe di Sant’Agnese si raggiungono tramite la metropolitana B, scendendo alla stazione Sant’Agnese/Annibaliano.
Le catacombe di Priscilla si trovano di fronte a villa Ada, lungo via Salaria. Scavate nel tufo dal II al V secolo, si sviluppano sotto terra per ben 13 chilometri. Per via dei tanti martiri qui sepolti, la struttura prese il nome di “Regina delle catacombe”. Qui si trovano anche le spoglie di 7 papi.
Sono profonde ben 35 metri e si articolano su 3 livelli. In tutto ci sono oltre 40 mila persone qui sepolte, tutte dell’epoca precedente al V secolo, quando vennero abbandonate e poi saccheggiate.
Oggi l’ingresso si trova presso la Casa delle Catacombe di Priscilla, la sede delle suore Benedettine di Priscilla, che curano il sito. Tra le aree più interessanti da visitare segnaliamo:
Per visitare le catacombe di Priscilla è obbligatoria la prenotazione. Sono aperte dal martedì alla domenica, e la visita è sempre guidata. Ci sono tre turni giornalieri in italiano che si svolgono alle 9.30, alle 11.20 e alle 15.30, oltre a 4 turni giornalieri in inglese e a un turno giornaliero in spagnolo.
La catacomba di San Pancrazio, o di Ottavilla, si trova nel quartiere Gianicolense, in piazza San Pancrazio, sotto la basilica omonima. Qui si trovano le spoglie del martire San Pancrazio, molto venerato specialmente durante il Medioevo.
Le condizioni della catacomba non sono ottimali, tanto che molte gallerie sono devastate e inaccessibili, e la visita permette di esplorarne soltanto una piccola parte. Tra le aree visitabili, le più interessanti sono i cubicoli di Botrys, di San Felice e di Santa Sofia, decorati e molto particolari anche dal punto di vista storico.
La visita alle catacombe di San Pancrazio avviene su prenotazione; si possono visitare esclusivamente in piccoli gruppi di massimo 6 persone, e le visite si tengono il martedì alle 9.30, 10.30 e 11.30, il mercoledì alle 9.30, 10.30, 11.30, 16.30 e 17.30, e il giovedì alle 9.30, 10.30 e 11.30. Le visite non hanno un costo ma sono gradite offerte in denaro o cibo.
Per la prenotazione è necessario contattare la segreteria della parrocchia di San Pancrazio all’indirizzo email segreteria@sanpancrazio.org oppure per telefono chiamando il +39-065810458.
Nella mappa seguente potete vedere la posizione dei principali luoghi di interesse citati in questo articolo.
Qualunque siano le catacombe che intendete visitare, ricordatevi che il percorso di visita molto spesso si svolge interamente sotto terra, in condizioni di scarsa illuminazione. Pertanto, non sono consigliate per chi soffre di claustrofobia o per le persone facilmente impressionabili.
Le temperature all’interno delle gallerie delle catacombe sono pressochè costanti durante tutto l’anno, attorno ai 16 gradi. Consigliamo quindi di portare con voi un maglioncino o una sciarpa d’estate, in quanto lo sbalzo termico con il caldo esterno potrebbe causare fastidi. L’ambiente è inoltre molto umido.
Purtroppo le catacombe sono inaccessibili in sedia a rotelle, per via del percorso stretto e le barriere architettoniche insormontabili. Per questo motivo, è sconsigliata la visita anche a chi ha problemi di deambulazione.
Le City Card permettono di risparmiare sui mezzi pubblici e/o sugli ingressi delle principali attrazioni turistiche.