Piazza Venezia è una grossa piazza situata a sud del centro di Roma, a metà strada tra il Colosseo e il Pantheon. Siamo al di fuori della zona pedonale del centro storico, ma una volta giunti fin qui troverete ad attendervi una cornice bellissima. Infatti, il lato sud di piazza Venezia è cinto dal Vittoriano, il monumento nazionale a Vittorio Emanuele II, noto anche con l’appellativo di altare della Patria.
Ma non solo: a piazza Venezia ci sono anche alcuni eleganti palazzi, uno dei quali, palazzo Venezia, è sede di un importante museo. Il Vittoriano e palazzo Venezia con il suo museo sono gestiti dal VIVE, un istituto creato dal Ministero della Cultura operativo dal 2 novembre 2020 e dotato di autonomia scientifica, finanziaria, contabile e organizzativa. L’intero complesso di edifici, monumenti e musei gestiti dal VIVE comprende anche il Museo Centrale del Risorgimento, l’Ala Fori Imperiali e la biblioteca di archeologia e storia dell’arte.
E’ sicuramente il Vittoriano a rappresentare l’edificio più importante – dal punto di vista turistico – di piazza Venezia. Questo enorme monumento viene spesso erroneamente definito altare della Patria, ma in realtà l’Altare è soltanto una parte di tutto il monumento, sebbene sia la più grande.
Il Vittoriano si trova sul lato sud della piazza, e fu costruito a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento su progetto dell’architetto Giuseppe Sacconi. Le sue dimensioni sono davvero stupefacenti: è alto 70 metri, profondo 130 metri e largo 135 metri, occupa quasi 18 mila metri quadri di superficie a terra e in tutto ha una superficie calpestabile di oltre 700 mila metri quadri.
Per accedere al Vittoriano occorre percorrere un’imponente scala d’ingresso, larga 40 metri, che conduce al blocco principale del monumento, ossia l’altare della Patria. L’accesso principale all’Altare avviene da un grosso colonnato, formato da colonne alte 15 metri che si dispongono su un porticato di oltre 70 metri di lunghezza. Dal 2007 è possibile anche salire sulla terrazza, utilizzando un ascensore oppure salendo i quasi 200 scalini. Dentro e fuori, il Vittoriano è ricco di simboli e allegorie che rimandano alla storia recente d’Italia, dalla monarchia al fascismo, passando per l’instaurazione della Repubblica.
L’inaugurazione avvenne nel 1911, quando però il monumento non era ancora terminato, in occasione del cinquantenario dell’unità d’Italia. Il Vittoriano è uno dei 6 simboli patri italiani (gli altri sono il tricolore, l’inno di Mameli, l’emblema nazionale, lo stendardo presidenziale e la festa del 2 giugno), ed è qui che si celebrano ogni anno l’anniversrio della liberazione il 25 aprile, la festa della Repubblica il 2 giugno e la giornata dell’unità nazionale e delle forze armate il 4 novembre. Durante queste celebrazioni, il presidente e le massime cariche dello stato omaggiano il Milite Ignoto, deponendo una corona d’alloro.
Il Vittoriano quindi, nel corso della sua storia, ha assunto due significati diametralmente opposti: al momento della sua costruzione voleva rappresentare la grandezza della monarchia e un omaggio a Vittorio Emanuele II, mentre ai giorni nonstri è un simbolo della Repubblica.
Di fronte al Vittoriano si trova una bella statua che raffigura il re Vittorio Emanuele II a cavallo. Fu realizzata da Enrico Chiaradia ed Emilio Gallori tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, usando il bronzo proveniente dalla fusione di alcuni cannoni del Regio Esercito. Sul basamento di marmo ci sono 14 statue che raffigurano altrettante personificazioni di città italiane.
Sul basamento esterno del Vittoriano si trovano le cosiddette fontane dei due mari, dedicate una al mare Adriatico e l’altra al mar Tirreno, ossia i due mari che cingono l’Italia, dando l’idea che il complesso monumentale rappresenti per intero il nostro paese. Sono state costruite sfruttando un ingegnoso sistema idraulico che ne ricicla l’acqua. Nei sotterranei è ancora oggi presente una cisterna, che contiene mezzo milione di litri d’acqua, oggi inattiva ma che un tempo alimentava le due fontane.
Sulla destra della fontana dell’Adriatico ci sono i resti del sepolcro di Gaio Publicio Bibulo, risalente all’Antica Roma.
Con il termine Milite Ignoto in Italia si identificano tutti i soldati che hanno perso la vita durante la prima guerra mondiale e che non è mai stato possibile riconoscere. Pertanto, la tomba del Milite Ignoto è un luogo di sepoltura metaforico presso il quale possono trovare conforto tutti i parenti delle vittime dei soldati caduti in battaglia.
Al Vittoriano la tomba del Milite Ignoto si trova subito sotto la statua della dea Roma, costruita all’interno di un sacello, ossia un piccolo edificio di culto. Fu inaugurata nel 1921, quando vennero portati qui i resti di un soldato da Aquileia, e in seguito, con l’avvento del fascismo, divenne uno dei simboli della propaganda di Mussolini. Oggi, con la Repubblica, il Milite Ignoto è un simbolo apolitico dell’unità nazionale italiana e della nostra identità.
La tomba del Milite Ignoto all’altare della Patria è sempre piantonata da due militari, appartenenti a diverse forze armate, che si alternano ogni ora con riposo di 4 ore.
Piazza Venezia, anche solo per la presenza del Vittoriano sul lato sud, è una meta imperdibile durante una visita di Roma. Ma la sua importanza non si esaurisce con il Vittoriano: sugli altri tre lati è infatti circondata da tre palazzi monumentali, che sono il palazzo Venezia, risalente al Quattrocento, il palazzo Bonaparte e il palazzo delle Assicurazioni Generali.
La piazza è anche un importante snodo del traffico cittadino, poichè da qui partono 5 strade molto importanti: tra di esse, la più antica è via del Corso, che conduce verso nord, il cui tracciato risale addirittura al 220 a.C., quando era parte della via Flaminia.
Il nome piazza Venezia deriva dal palazzo quattrocentesco fatto costruire sulla piazza dal cardinale Pietro Barbo, il quale, un secolo dopo, fu donato da papa Pio IV alla Repubblica di Venezia, che proprio qui stabilì la sua ambasciata. Il palazzo quindi prese il nome di palazzo Venezia, e la piazza assunse il suo nome attuale.
Il museo centrale del Risorgimento al Vittoriano si trova all’interno di uno spazio monumentale ricavato al di sotto del portico dell’Altare della patria. Vi si entra dal lato sinistro del Vittoriano, salendo una scala su via San Pietro in Carcere.
Il museo, aperto soltanto nel 1970, mette in mostra la storia italiana tra la fine del XVIII secolo e la prima guerra mondiale. Troverete ad attendervi dipinti, sculture, cimeli, disegni e incisioni, ma anche tanti documenti sotto forma di lettere, diari e manoscritti.
Il museo comprende anche il sacrario delle bandiere, un museo delle forze armate italiane che custodisce le bandiere di guerra dei reparti disciolti, degli istituti militari e delle unità appartenenti ai corpi armati dello stato.
Tra le numerose opere che è possibile ammirare segnaliamo alcuni quadri del Beato Angelico, di Giotto, del Vasari e di Gian Lorenzo Bernini. Inoltre ci sono circa 3000 opere della collezione Wurts, donata allo stato italiano dai coniugi George Washington Wurts e Henrietta Tower al momento della loro morte.
Palazzo Venezia fu per secoli residenza di papi e cardinali, in seguito divenne la sede dell’ambasciata della Repubblica di Venezia a Roma. Oggi il palazzo è visitabile sia all’interno, con le sale del museo nazionale del palazzo Venezia, che all’esterno, dove si trova il Giardino Grande.
L’ingresso al Giardino Grande è gratuito, mentre le sale del museo sono accessibili a pagamento con il biglietto unico che comprende anche la terrazza del Vittoriano e il museo del Risorgimento.
Tra le cose da non perdere a palazzo Venezia, segnaliamo l’appartamento Barbo, che ospitò le stanze del primo proprietario dell’edificio, la loggia delle Benedizioni, con una vista imperdibile sul Vittoriano, e la magnifica Sala del Mappamondo, con ricche decorazioni su pavimento, muri e soffitti. Molto belle anche altre sale del palazzo, come la Sala Regia, l’appartamento Cibo, la Sala delle Battaglie e numerosi cortili interni con magnifici affacci.
Una menzione a parte la merita il Giardino Grande, l’antico cortile del palazzo che nell’Ottocento divenne un giardino impreziosito da numerose varietà di piante, tra cui 4 palme che oggi sono tra le più alte di Roma. Molto bello il portico che dal giardino consente di entrare nel palazzo, di stampo classico, così come la fontana settecentesca situata al centro del giardino, che raffigura Venezia sposa il mare.
L’ingresso al Vittoriano e al Giardino Grande di Palazzo Venezia è libero, mentre l’ingresso alla terrazza panoramica, al museo centrale del Risorgimento e al museo nazionale del palazzo Venezia è a pagamento. Per queste aree si può acquistare un biglietto unico valido 7 giorni, che garantisce un solo accesso a ciascuna delle tre aree. La prima domenica del mese, quando l’ingresso è gratuito, il biglietto è valido soltanto per il giorno di emissione.
Ci sono tre tipologie di biglietto: quello standard, quello con attività accessibile inclusa, e quello con attività educative incluse per adulti e famiglie condotte da educatori museali specializzati, che si svolgono nei giorni di sabato, domenica e festivi. Sono previste riduzioni per i ragazzi dai 18 ai 25 anni, mentre i minori di 18 anni e i disabili hanno diritto all’ingresso gratuito.
I visitatori devono presentarsi 15 minuti prima di ogni turno presso la biglietteria di Palazzo Venezia, situata in via del Plebiscito 118. Per qualsiasi informazione è possibile contattare il centro prenotazioni al numero di telefono (+39)-0632810960 o tramite email scrivendo a vi-ve.prenotazioni@cultura.gov.it
Il Vittoriano e palazzo Venezia sono aperti tutti i giorni eccetto il 25 dicembre dalle 9.30 alle 19.30, con ultimo ingresso alle 18.45. L’accesso a palazzo Venezia avviene da via del Plebiscito 118 o da piazza San Marco 49, mentre l’accesso al Vittoriano avviene dall’ingresso su piazza Venezia.
In piazza Venezia si trova anche la biblioteca di archeologia e storia dell’arte, accessibile a tutti gli studenti che hanno compiuto i 19 anni di età, oppure a chi ha più di 18 anni e frequenta l’università.
Di seguito alcune informazioni utili per la visita al Vittoriano.
Il complesso monumentale mette a disposizione dei visitatori una serie di servizi:
Presso il Vittoriano e palazzo Venezia non è consentito toccare le opere esposte, oltrepassare le barriere oppure consumare cibi e bevande al di fuori della caffetteria-ristorante sulla terrazza. E’ vietato fumare ed è vietato sedersi al di fuori degli spazi messi a disposizione.
E’ consentito scattare foto in libertà, a meno che un cartello lo vieti espressamente.
Piazza Venezia si trova in una posizione molto centrale, e pertanto è probabile che la raggiungiate a piedi durante la vostra visita di Roma.
La distanza che la separa dalla stazione Termini, ad esempio, è di soli 20 minuti, percorrendo via Cavour e via Panisperna, mentre dal Colosseo la si raggiunge comodamente in 12 minuti di passeggiata attraverso via dei Fori Imperiali, dove tra l’altro avrete la possibilità di godervi una prospettiva bellissima su tutto il Foro romano. Anche dal Pantheon si può arrivare comodamente a piazza Venezia, camminando per meno di un chilometro in direzione sud lungo via del Seminario e deviando poi a sinistra su via del Corso.
Se il vostro alloggio a Roma è fuori dal centro e volete arrivare a piazza Venezia, la fermata della metropolitana più vicina è Colosseo, sulla linea B, mentre se vi torna più comoda la linea A consigliamo di scendere alla fermata Barberini e camminare per circa 15 minuti in direzione sud, attraversando in lunghezza l’intero rione Trevi.
In piazza Venezia fermano poi numerose linee di autobus, tra cui la 80, la 46, la 51, la 85,la 87 e la 118. Le due fermate si trovano sui lati opposti del Vittoriano, ossia lungo via dei Fori Imperiali e in corrispondenza di piazza San Marco.
Le City Card permettono di risparmiare sui mezzi pubblici e/o sugli ingressi delle principali attrazioni turistiche.